Giovanna Tosi: un ricordo del Prof. Accolla, Presidente della Associazione
Il 20 luglio 2016, dopo una lunga malattia, la dott.ssa Giovanna Tosi, ricercatore e docente presso l’Università degli Studi dell’Insubria, ci ha lasciato.
Ho incontrato per la prima volta la dott.ssa Tosi 27 anni fa quando, rientrato dall’estero presso l’Università di Verona, iniziai a lavorare ed insegnare nella Facoltà di Medicina e Chirurgia. La dott.ssa Tosi stava ultimando il suo lavoro di tesi sui meccanismi di attivazione delle cellule linfocitarie T, utilizzando modelli clonali di cellule murine. Non mi fu difficile capire che quella “ragazza” allora 24enne aveva un’inclinazione particolare verso la professione di Ricercatore.
Dopo pochi mesi la dott.ssa Tosi entrò nel mio gruppo e da quel momento ha sempre lavorato con me, prima a Verona, poi a Genova presso il Centro di Biotecnologie Avanzate e quindi a Varese presso l’Università dell’Insubria come Ricercatrice e Docente del Corso di Immunologia, divenendo ben presto la forza trainante e propulsiva del Laboratorio.
La dott.ssa Tosi ha dedicato i primi anni della sua carriera allo studio dell’associazione genetica tra sistema maggiore di istocompatibiltà HLA e Diabete insulino-dipendente (Diabete di Tipo I), contribuendo a chiarire l’importanza del polimorfismo combinato ai due loci HLA-DQ alfa e DQ beta e la suscettibilità alla malattia. Successivamente la dott.ssa Tosi si è interessata al rapporto tra infezioni virali e regolazione dell’espressione dei geni HLA. A cavallo degli anni 2000, arricchì la sua esperienza professionale studiando e lavorando all’estero presso Il prestigioso Dipartimento di Medicina dell’Università di San Francisco in California con il Prof. Matija Peterlin, leader mondiale nel campo dell’immunologia delle malattie da virus.
Questa sua esperienza la portò ad approfondire i rapporti tra infezione da virus HIV e meccanismi cellulari di difesa contro il patogeno causa della terribile malattia dell’AIDS. La dott.ssa Tosi è stata la prima a mostrare, in una serie di lavori apparsi tra il 2000 e il 2002 che una proteina virale di HIV, la proteina Tat, poteva essere inibita nella sua funzione dal regolatore dell’espressione dei geni HLA designato CIITA (Class II TransActivator), il cui locus era stato scoperto anni prima nel nostro laboratorio. Queste scoperte hanno aperto la strada all’identificazione di CIITA come uno dei più importanti “fattori di restrizione”, cioè proteine cellulari dell’ospite infettato che antagonizzano la replicazione e la diffusione dei virus, una sorta di immunità intrinseca che costituisce attualmente una delle più importanti aree di ricerca nel campo dell’Immunovirologia. Ed infatti negli anni a seguire, nel laboratorio di Varese, la dott.ssa Tosi dimostrava che CIITA agisce da fattore inibente la replicazione anche dei retrovirus oncogeni umani HTLV-1 e HTLV-2, utilizzando un meccanismo molto simile a quello utilizzato per inibire la replicazione del virus dell’AIDS.
Infine , molto recentemente, quando già le sue forze fisiche, ma non certo quelle intellettuali, si facevano più limitate, la dott.ssa Tosi faceva forse una delle sue osservazioni più importanti dimostrando come CIITA non solo inibisce la replicazione del virus HTLV-1, responsabile di una incurabile leucemia dell’adulto, ma blocca una via metabolica innescata dal virus e considerata la responsabile della trasformazione maligna delle cellule infettate, aprendo così la strada verso possibili nuove strategie di lotta contro i tumori provocati da virus.
La dott.ssa Tosi ha interpretato, o per meglio dire vissuto, la sua professione nella maniera più rigorosa e allo stesso tempo più entusiastica possibile. Per lei il lavoro del ricercatore accademico aveva come obbiettivo prioritario quello di trasferire ai propri studenti e in genere alla comunità i risultati e le conclusioni dell’approccio sperimentale, di quello che lei imparava al bancone. La sua filosofia era studiare si, e molto, pensare si, e molto, ma soprattutto lavorare e ripetere fino quasi alla noia gli esperimenti per avere risultati attendibili. Spesso diceva una frase che poi le ho rubato: “tutti, chi più chi meno sappiamo usare il cervello, teorizzare, pensare, ma poi per fare scienza vera dobbiamo sapere usare le mani e li.. se non lavoriamo tanto, vengono i problemi”. Solo cosi ha potuto raggiungere risultati di grandissimo livello, apprezzati e stimati dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. Il suo corso di Immunologia è stato sempre molto seguito e apprezzato dagli studenti a cui dedicava sempre molto del suo tempo libero. Spesso la sollecitavo all’inizio dell’anno accademico perché fissasse gli orari di ricevimento degli studenti. E lei mi rispondeva “e perché devo fissarli?” “Come” le dicevo “perché è prassi e regola”. E lei mi rispondeva: “sono qui per loro, quando vogliono possono venire, in qualsiasi orario”
L’Associazione che è stata creata a suo nome perseguirà gli ideali tracciati dalla Dott.ssa Tosi, cercando di aiutare e supportare tutti quei giovani studenti e ricercatori che vorranno con entusiasmo e determinazione abbracciare gli studi sui patogeni come causa dei tumori e sui nuovi approcci immunologici per sconfiggere il cancro.